Gli esperti forensi utilizzano la datazione al radiocarbonio per stabilire se la morte di un individuo è recente (e quindi di probabile competenza giudiziaria) o antica (e quindi di competenza archeologica). A questo scopo, utilizzano il “bomb carbon.”
Gli organismi viventi assimilano radiocarbonio dall’atmosfera. In un qualsiasi momento, i livelli di radiocarbonio degli organismi viventi e dell’atmosfera sono idealmente simili. La proliferazione dei test termonucleari atmosferici, avvenuta tra i primi anni ’50 e il 1963, ha immesso nell’atmosfera un’elevata quantità di radiocarbonio artificiale (bomb carbon), comportando un incremento dei livelli di radiocarbonio pari a circa il 100% rispetto ai valori precedenti al 1950.
Nel 1963, Stati Uniti, Regno Unito e Unione Sovietica hanno firmato il Partial Test Ban Treaty (PTBT), un accordo che metteva fine alla sperimentazione di armi nucleari al di sopra della superficie terrestre. In seguito, a causa dell’assorbimento da parte di oceani e sistemi biologici, il livello globale di radiocarbonio nell’atmosfera si è ridotto – ad esempio, negli anni ’70 i livelli di radiocarbonio nell’aria erano più elevati che negli anni ’90, e lo stesso vale per gli individui morti in quei periodi.
– identificare se un individuo è vissuto dopo i test delle armi termonucleari
– illustrare quando (con una precisione decennale) un individuo è vissuto/morto in circostanze speciali
– risalire all’età di un individuo
– identificare l’anno esatto della morte di un individuo
NOTA: Alcune pubblicazioni indicano che il radiocarbonio può essere utilizzato per determinare l’età approssimativa di un individuo, confrontando i denti e le ossa. Inoltre, un confronto dei risultati della datazione al radiocarbonio dell’osso trabecolare e corticale permette di individuare in quale parte della curva di bomb carbon l’individuo ha vissuto (prima o dopo il 1963).